La recensione di Maschile Singolare, focus sull'amore omosessuale e la crisi di coppia diretto da Alessandro Guida e Matteo Pilati, su Amazon Prime Video dal 4 giugno.
La scelta di raccontare le relazioni sentimentali omosex schivando gli stereotipi, come sottolinea la nostra recensione di Maschile Singolare, è il merito principale dell'opera prima diretta e prodotta da Alessandro Guida e Matteo Pilati e scritta insieme allo sceneggiatore Giuseppe Paternò Raddusa. Il film, disponibile dal 4 giugno su Prime Video, mette in scena la crisi di una coppia omosessuale e lo spaesamento del trentenne Antonio, interpretato da Giancarlo Commare, alla prese con un'inedita esistenza da single che non aveva cercato e per cui non si sente affatto tagliato. Quando il marito Lorenzo (Carlo Calderone) gli dà il benservito dopo 12 anni di matrimonio ("che in anni gay sono 84"), Antonio si ritrova senza casa e senza reddito, visto che dipendeva dal marito anche economicamente. L'unica cosa da fare è rimboccarsi le maniche, farsi piacere il nuovo padrone di casa, lo stravagante Denis (Eduardo Valdarnini), e mettere a frutto la sua abilità in cucina accettando un lavoro da apprendista nel panificio dell'affascinante Luca (Gianmarco Saurino).
Lo stereotipo è proprio la trappola più comune quando si racconta l'omosessualità in chiave comica. Alessandro Guida e Matteo Pilati trovano il tono giusto evitando di ignorare l'elefante nella stanza, ma piuttosto cavalcandolo con intelligenza. Maschile singolare si dimostra rispettoso nel trattare con naturalezza la crisi di coppia e la ricerca dell'anima gemella attraverso l'uso delle app di incontri, tema spinoso per definizione in questa società sempre più virtuale e per questo sempre più sola. I registi non ignorano certi vezzi del mondo omosessuale, tutt'altro, li sfruttano a proprio vantaggio movimentando la storia. Si pensi alla presenza di Michela Giraud nei panni di Cristina, migliore amica e confidente di Antonio che non lesina consigli sentimentali e sessuali, o a Denis, che ascolta musica lirica dalla mattina alla sera mentre accoglie gli ospiti in kimono o addirittura nudo.
Conoscere se stessi è una lotta
Maschile Singolare è un film di sentimenti. Leggero, ma mai superficiale, romantico, ma intenzionato a non ignorare l'aspetto sessuale delle relazioni, il film racconta la sfera degli affetti nella società contemporanea con approccio pratico. Antonio è il fulcro di una girandola di personaggi, relazioni e intrecci che gli vorticano attorno mentre lui, privo di certezze e ambizioni, prova a fare uno sforzo per capire chi è e cosa vuole veramente dalla vita. Domande che non si è mai posto finché, giunto alla soglia dei trent'anni, non si è ritrovato solo. E i trent'anni sono la soglia fatidica in questo Giovani, carini e disoccupati gay degli anni 2020 che riflette alla perfezione lo smarrimento delle nuove generazioni di fronte a una crisi personale, sociale e lavorativa destinata ad acuirsi nei prossimi anni. Il tutto calato nella realtà di una grande città come Roma, che offre opportunità solo a chi le sa cogliere.
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La fine di un amore è l'inizio di un viaggio
La routine casa-palestra di Antonio si esaurisce con la separazione dal marito. La fine della sua immobilità sentimentale corrisponde all'apparizione di ambienti e situazioni nuove che animano il film una volta che il protagonista viene catapultato nel mondo esterno. Il ritmo della narrazione si mantiene vivace, riservando varie sorprese e perfino qualche momento in cui una lacrimuccia si affaccia. La parte in cui questo impianto così curato sembra scricchiolare risulta la rappresentazione del "ritorno sul mercato" di un riluttante Antonio che, da un giorno all'altro, si tuffa nel rutilante universo delle app di appuntamenti. Un passaggio che risulta troppo repentino in relazione alla natura del personaggio e che Giancarlo Commare non accompagna con un'adeguata evoluzione. L'attore risulta molto più convincente quando interpreta la versione riluttante e insicura di Antonio, sfoderando una sensibilità fuori dal comune.
Al suo fianco, Michela Giraud viene tenuta a freno dai registi che la guidano verso una recitazione più misurata e a toni più garbati rispetto a quanto visto in LOL: Chi ride è fuori. Tra gli incontri sentimentali di Antonio, a lasciare il segno è soprattutto Thomas, interpretato dal magnetico Lorenzo Adorni, ma l'interpretazione più graffiante è senza dubbio quella di Eduardo Valdarnini a cui viene affidato il personaggio più eccessivo e provocatorio, l'unico in grado di scuotere Antonio dal suo torpore spingendolo a confrontarsi con il suo vero io. Da menzionare anche la partecipazione di Barbara Chichiarelli nel ruolo di una severa insegnate di pasticceria che si rivelerà un incontro illuminante per Antonio.
Conclusioni
Opera prima garbata vivace, ma mai superficiale, la recensione di Maschile singolare evidenzia le qualità del primo film realizzato a quattro mani da Alessandro Guida e Matteo Pilati. Uno sguardo senza pregiudizi alla comunità omosessuale romana traghettati dal trentenne Antonio, neo single non per scelta che si troverà ad affrontare un tardivo coming of age cercando se stesso negli appuntamenti galanti, negli amici vecchi e nuovi e nella pasticceria.
Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
2.9/5
Perché ci piace
- Commedia lieve, ma mai superficiale.
- Il film racconta l'amore e le difficoltà di relazione nel mondo omosessuale senza pregiudizi, ma con approccio realistico.
- Un cast affiatato che funziona, soprattutto nelle scene corali.
Cosa non va
- Il cambio di visione nelle relazioni sentimentali del protagonista suona un po' troppo repentino.
- Qualche ammiccamento di troppo.